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Veneto, parte il progetto “Off Line. Ritrovarsi a teatro” per ricostruire dinamiche sociali inclusive

Autore: Redazione
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È partito anche a Verona e provincia, coinvolgendo oltre 75 ragazzi nel capoluogo, a Garda e a Tregnago, il progetto “OFF LINE. Ritrovarsi a teatro”. “OFF LINE” ha l’obiettivo di far “ritrovare” ai giovani adolescenti, attraverso i linguaggi del teatro e delle arti performative, la socialità perduta in questo difficile tempo di pandemia e di regole che hanno così pesantemente limitato occasioni e spazi di relazione e incontro. Il progetto, finanziato dalla Regione del Veneto, vede Isfid Prisma (ente di formazione accreditato presso la Regione del Veneto) come capofila accanto al partner operativo Arteven, il Circuito teatrale regionale, e ai partner territoriali accreditati a partire dalla Fondazione Aida a Verona, e poi Circolo Cultura e Stampa Bellunese società cooperativa sociale, Enaip Veneto impresa sociale, I.Ri.Gem., Job Centre, cooperativa sociale La Esse, oltre al partenariato di rete di Legacoop Veneto.

Sessanta in tutto i laboratori teatrali e multidisciplinari proposti nelle diverse province del territorio regionale e più di novecento i ragazzi tra i 14 ai 18 anni residenti in Veneto coinvolti nel progetto: con questo programma “OFF LINE” ha come obbiettivo principale quello di promuovere forme di aggregazione costruttive e nuovi spazi e occasioni di relazione e incontro.  Attraverso strumenti e tecniche della pratica teatrale, il progetto mira infatti a riattivare i tessuti relazionali e ricostruire dinamiche sociali inclusive. Accompagnati da 37 compagnie teatrali del Veneto, i ragazzi si confronteranno e lavoreranno su diverse tematiche proposte portando in scena grandi classici e frammenti di drammaturgia moderna e, dando voce al contempo ai propri pensieri, alle emozioni e alle storie vissute durante questo difficile tempo di pandemia.

Nel Veronese sono cinque i laboratori, tutti proposti da Fondazione Aida, che da ottobre a dicembre vedono protagonisti altrettanti gruppi di giovani, in totale quasi un’ottantina di ragazzi. Partendo dal capoluogo, all’Istituto Don Mazza si tiene il laboratorio “Gioca-Immagina-Racconta”, che si propone di stimolare l’immaginario e la creatività dei partecipanti: attraverso esercizi, giochi e drammatizzazioni, saranno guidati nella riscoperta delle loro potenzialità di espressione. Al Centro Aperto Bambù, invece, nel laboratorio “Che cosa è il perdono?” i giovani saranno spinti a riflettere sul tema del conflitto e del perdono, utilizzando le tecniche teatrali come strumento nuovo di costruzione di relazioni. All’Istituto Superiore Sanmicheli, infine, “Rometta&Giulieo” porta in scena la rielaborazione, che nascerà dal laboratorio stesso, della famosa storia d’amore usando come traccia la trasposizione contemporanea dell’omonimo testo di Jadelin Mabiala Gangbo. Spostandoci in provincia, al”IIS Marie Curie di Garda si tiene il laboratorio “Inseguendo Margherita”: la traccia è il romanzo Il Maestro e Margherita di Bulgakov, dal quale scaturiscono domande sulla società e sulle sue ipocrisie che nel teatro i ragazzi cercheranno di smascherare. Mentre al Teatro parrocchiale di Tregnago il laboratorio “Uno spazio che dona identità” ha l’obiettivo di far riconoscere e sperimentare ai partecipanti, attraverso esercizi di propedeutica teatrale, la propria individualità come singoli e come parte di un gruppo.

Tutti gli aggiornamenti relativi alle prossime tappe del progetto e all’avvio dei laboratori sui singoli territori saranno comunicati prossimamente nei siti e nelle pagine social di Isfid Prisma e di Arteven-Circuito Teatrale Regionale.