Skip to content

Grosseto: l’emporio di comunità per una spesa consapevole

Autore: Aniello Sgambati
Condividi
Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
WhatsApp
Telegram

Pubblichiamo gli articoli di studenti e studentesse nell’ambito delle prove al modulo sull’Economia sociale del Master Sociocom  in Comunicazione dell’Università di Roma Tor Vergata: qui l’articolo di Aniello Sgambati

È una realtà oramai consolidata e in continua crescita quella creata nel 2021 da un gruppo di maremmani che, dopo un lungo periodo di gestazione, è riuscito ad aprire nel territorio grossetano il primo emporio cooperativo toscano (quinto in Italia) gestito completamente dai cittadini anche grazie all’ausilio delle aziende locali dedite all’agroecologia.

Grazie alla Cooperativa di Comunità della Maremma Le Vie è nato l’emporio ‘Le Vie dell’Orto’, la prima ‘food coop’ toscana, che si ispira alla visionaria esperienza newyorkese di Park Slope fondata nel lontano 1973 con l’obiettivo di creare un’economia alternativa, comunitaria, collaborativa e sostenibile. Grazie alla vincita del bando ‘Smart and Coop’ nel 2021, promosso da Fondazione CR Firenze e Legacoop Toscana, i tenaci ragazzi maremmani hanno potuto dare linfa alla cooperativa che nel tempo ha acquisito forza e visibilità ed oggi può contare su circa 70 soci. Le attività che promuove la Cooperativa Le Vie sono molteplici e includono, oltre alla gestione di un emporio di comunità in città, dove si possono trovare veri prodotti a “kmEquo”, corsi di formazione e progetti legati allo sviluppo sostenibile, promozione della partecipazione civica attiva, gestione e riqualificazione di spazi abbandonati valorizzati grazie a festival ed eventi sempre molto partecipati.

Abbiamo chiesto a Pietro Ceciarini, uno dei fondatori de Le Vie, di definire la mission della cooperativa e il funzionamento dell’emporio di comunità di Grosseto: “Le Vie dell’Orto è un’evoluzione dei gruppi di acquisto solidali e si propone, nel rispetto dei principi originari delle società cooperative, di ridurre l’intermediazione della grande distribuzione e sostenere l’economia locale. In pratica noi acquistiamo e rivendiamo prodotti a prezzi giusti, che diventano remunerativi per i produttori e vantaggiosi per i nostri soci. Molti di noi contribuiscono all’attività di gestione della cooperativa prestando 3 ore mensili del proprio tempo libero e in tal modo riusciamo sia a ridurre in maniera sensibile i costi sia a garantire beni sostenibili e di qualità”.

“Le prossime sfide”, continua Ceciarini, “sono portare altri empori in provincia, promuovere iniziative come la spesa a domicilio e gli esperimenti di produzione comunitari grazie ai prodotti di piccole aziende agricole locali. Il nostro obiettivo, con il progetto Le Vie dell’Orto, resta quello di diffondere la conoscenza delle pratiche di agroecologia per sostenere la Maremma che noi amiamo definire ‘la terra promossa’. Seguendo i metodi e gli approcci della sociocrazia noi vogliamo incentivare pratiche di economia sociale e di comunità”.

L’attività della cooperativa si inserisce in un ampio progetto comunitario che si prefigge di creare una rete di connessioni tra la campagna, la ristorazione e il turismo della Maremma anche per tutelare quei coltivatori e allevatori che, con non pochi sacrifici, conservano ancora le risorse genetiche di interesse alimentare e agrario a rischio di estinzione.

Nei suoi primi tre anni di vita la Cooperativa di Comunità della Maremma Le Vie, oltre all’emporio ‘Le Vie dell’Orto’, ha promosso altri importanti progetti, tra cui ‘Il Giardino degli Arcieri’ e ‘ReGenea’ che hanno dato vita a loro volta a numerose attività. Le più significative sono quelle di rigenerazione e cultura urbana che hanno permesso, tra gli altri, il sostegno alla comunità del borgo di Buriano, frazione del comune di Castiglione della Pescaia (GR), la valorizzazione dello storico edificio Molinpresso di Massa Marittima (GR) insieme ad alcuni spazi abbandonati siti nei pressi delle mura medicee di Grosseto.

I numerosi eventi culturali organizzati, che hanno sempre fatto registrare un grande afflusso di persone, testimoniano la domanda di partecipazione che arriva dalla comunità qualificandosi quale strumento essenziale per realizzare lo sviluppo sostenibile di un territorio.