N. 8 – Le nostre parole
Come spiegare questo anno e mezzo di Glossario Fragile? La risposta non è semplice. Ci siamo trovati di fronte a un’idea che genera un progetto condiviso e partecipato, capace poi di camminare su un corpo collettivo: questa è la cooperazione del secondo millennio. Cooperazione diventa sinonimo di comunicazione nell’era digitale dove tutti scrivono, fotografano, riprendono e registrano. Ma con quali parole? Quali sono le conseguenze per le persone e per le comunità fragili di fronte a questo flusso dove spesso le parole sono pietre per discriminare, allontanare, creare stigma e pregiudizio? Il percorso del Glossario Fragile prova a rispondere a queste domande formulandone altre, proponendo nuovi sviluppi, confrontandosi con il corpo vivo di questo Paese affaticato e aggiungendo nuovi lemmi che possano essere di supporto ai media, alla comunicazione istituzionale e pubblica. L’importanza del linguaggio come primo anello di una catena di reti e di comunità si spiega attraverso i numeri di questi 18 mesi: un articolo della Treccani, 15 tappe in 15 città, quattro ordini professionali coinvolti, 700 giornalisti partecipanti ai corsi formativi, 12 strutture regionali di Legacoop impegnate, decine le cooperative sociali e le associazioni che hanno contribuito, 5 nuove parole generate dopo la prima edizione del 2023, incontri alla Sapienza e al Master in comunicazione sociale dell’Università Roma Tor Vergata, un gruppo editoriale che ha adottato il Glossario per i suoi giornalisti. Questa è l’estrema e brutale sintesi di ciò che è accaduto in poco più di 18 mesi e ha reso chiaro l’obiettivo che ci siamo posti nel 2021 con il Manifesto della Comunicazione di Legacoopsociali: un nuovo approccio culturale della cooperazione sociale per raccontare se stessa senza più inutili prudenze e diventare un riferimento credibile di narrazioni, di dati e di contenuti. Questo compito diventa fondamentale negli anni ’20 del Duemila per la cooperazione sociale che si trova al bivio di un futuro quotidianamente presente tra tecnologie, intelligenze artificiali, cambiamenti sociali e climatici. Saper essere ma anche saper “dire” ciò che si è, che non uscirà dal cilindro di narrazioni eroiche ma da questo processo collettivo che il Glossario Fragile ha fatto scoprire tappa dopo tappa. Chi è in prima linea nel welfare e nell’economia sociale può trovare competenze e saperi dentro e fuori il proprio mondo e comunicare fuori, trovando le parole giuste: un linguaggio cooperativo.