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Salute mentale, con AttivaMente piccoli passi per un benessere migliore

Autore: Mariana Villani
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Pubblichiamo gli articoli di studenti e studentesse nell’ambito delle prove al modulo sull’Economia sociale del Master Sociocom  in Comunicazione dell’Università di Roma Tor Vergata: qui l’articolo di Mariana Villani

 

Legge 180 del 13 maggio 1978, un piccolo ma importante passo nei confronti dell’individuo, tentando di includerlo ad una partecipazione attiva nella vita sociale e comunitaria, attraverso la chiusura dei manicomi, al fine di dare spazio a servizi di cura territoriale, come i centri per la Salute Mentale e per il supporto alle famiglie. La Legge Basaglia ha pertanto cercato di trasformare la percezione e la gestione delle disabilità psichiche mettendo la persona al centro della cura.

Ma dopo quasi mezzo secolo, chi è che si sente veramente libero nel parlare di Salute Mentale? In quanto, ancora oggi, è considerato un argomento ricco di pregiudizi, anche perché ci sono poche risorse a sostegno della causa: dal numero inefficiente del personale sanitario, che ha bisogno di essere formato, ai CSM (Centri di salute mentale) che non sono disponibili in tutto il territorio nazionale, alla scarsa comunicazione. Invece, la Salute Mentale è un diritto universale che va difeso ed incentivato. Soprattutto, dopo il periodo di isolamento a causa del Covid, che ha riacceso una lampadina su tale questione.

A questo proposito, ciò che vuole promuovere l’Associazione AttivaMente, con sede ad Albano Laziale, è riuscire a creare una rete, una comunità a sostegno della cura sociale. Le attività che svolgono sono molteplici: innanzitutto, sensibilizzare i cittadini sul tema, intraprendere percorsi terapeutici sia individuali sia multifamiliari coinvolgendoli in lavori socialmente utili, e corsi per comprendere le dinamiche che ruotano attorno alle famiglie e alla società. Questa associazione è composta da familiari e soci che vogliono raccontare la propria esperienza inerente all’argomento della Salute Mentale, cercando di far aumentare la propensione a prendersi cura della propria salute attraverso l’inclusione sociale, cercando di incoraggiare ognuno a diventare protagonista delle proprie scelte, supportati anche dalle istituzioni sanitarie, in particolare con l’Asl Roma6. A testimonianza di ciò, il 6 febbraio, all’Ospedale dei Castelli, Distretto Sanitario Asl Roma 6, è nata l’iniziativa “Sportello per la salute mentale” coordinata dagli Esperti in Supporto tra Pari (ESP), l’Area delle Professioni sanitarie della riabilitazione della ASL ROMA6, il Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC) OdC di Ariccia, le associazioni “Attivamente APS” ed “Insieme contro i Pregiudizi ODV”.

Gli ESP sono cittadini, che prima di oggi sono stati loro stessi dei pazienti, perciò, sanno cosa sia il malessere psichico. Ed hanno intrapreso un percorso di Recovery, cioè un processo di riabilitazione in cui hanno riacquistato fiducia nelle proprie capacità, hanno nuove prospettive per il futuro, e hanno intenzione di costruire delle relazioni importanti all’interno della società e quindi recuperare il proprio benessere personale. Una volta completato questo iter, gli ESP hanno deciso di dare un contributo a chi si trova nella loro stessa situazione, condividendo le loro esperienze e conoscenze, anche attraverso un supporto empatico, cioè camminando al loro fianco senza giudizi e senza farli sentire inadeguati.

Chiunque può recarsi allo sportello di supporto, aperto ogni primo e terzo martedì del mese dalle ore 15:30 alle ore 17:30, nella Sala dei Culti al Piano terra, in via Nettunense km 11.5 Ariccia (RM). Il personale ha il compito di dare informazioni, orientare sia i familiari sia gli individui ricoverati e/o dimessi dal SPDC, supportare le persone con problemi di salute mentale e la sua famiglia per uscire dall’isolamento ed esclusione sociale. Gli ESP che lavorano allo sportello hanno seguito un percorso di formazione assieme agli operatori della Salute Mentale.