Anche quest’anno il Collegium Ramazzini ed il Comune di Carpi, in collaborazione con l’Istituto Ramazzini, hanno organizzato le “Giornate Ramazziniane”, un’assise dedicata al grande problema dei rapporti fra lavoro, ambiente e salute, tanto importante oggi, in piena era industriale e con l’evidenza di quanto l’attuale modello di sviluppo abbia comportato in termini di perdita della salute ambientale e della popolazione. Ancora più attuale e pertinente è apparso quest’anno l’appuntamento, in quanto si è svolto in concomitanza con il G 20 di Roma e il COP 26 di Glasgow, al quale alcuni dei membri del Collegium Ramazzini sono stati invitati per portare il loro contributo.
Il programma delle Giornate di quest’anno (3 giorni, 28-30 ottobre) è stato dedicato anche all’andamento del Covid-19 nei diversi Paesi del mondo, all’efficacia dei vaccini e delle misure di prevenzione, all’attenzione da porre sul tema dei numerosi casi di Long-Covid-19. In particolare è stato sottolineato il beneficio che i vaccini e le misure di prevenzione hanno portato nel contenimento dell’infezione fra i lavoratori.
Un’intera sessione è stata dedicata all’azione di interferenza endocrina esercitata anche a bassissime dosi dai pesticidi; la fertilità degli uomini e delle donne, ma anche di tutti gli esseri viventi, è messa in pericolo dall’utilizzo poco consapevole di principi attivi particolarmente pericolosi anche a basse dosi. Una sessione è stata dedicata poi al tema del conflitto d’interessi e dell’importanza di aumentare i finanziamenti per la ricerca indipendente, in particolare sul tema ambiente e salute.
Anche l’amianto è ancora alla ribalta come rischio professionale e ambientale: nonostante sia oggi al bando in molti Paesi del mondo, l’amianto è diventato un problema per la diffusione ambientale importante che è avvenuta nel tempo, ancora in attesa di una seria strategia di bonifica a livello globale; categorie a rischio, mancanza di regole in Paesi oggi altamente industrializzati come la Cina e l’India, o come la Russia, grande produttore che ancora sostiene che il crisotilo (un tipo di fibra di amianto) non sia pericoloso, rendono particolarmente difficile l’opera di bando e bonifica a livello globale.
Anche il fluoro, spesso utilizzato al posto del cloro per la potabilizzazione dell’acqua, soprattutto negli USA e in Cina, ma che si è dimostrato neurotossico soprattutto per l’esposizione nelle madri in gravidanza e per i loro bambini, è stato un tema affrontato con grande interesse ed è stata indicata l’emergenza a livello globale.
E’ emerso dal Convegno che i lavoratori ancora oggi si trovano costretti a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza, subendo il rischio di ammalarsi di patologie croniche severe; un esempio preoccupante, a cui il Collegium Ramazzini ha dedicato un documento pubblicato online su www.collegium.org, è dato dai cosiddetti Artisanal Small-Scale Mining (ASM), cioè i lavoratori artigiani delle miniere. La Banca Mondiale stima che 100 milioni di bambini, donne e uomini lavorano in ASM in tutto il mondo, soprattutto nelle aree rurali remote dei paesi a basso reddito e a medio reddito. Questi minatori lavorano spesso in condizioni estreme, le comunità in cui vivono e le loro famiglie sono fortemente inquinate, e l’attività come ASM è responsabile di alti, ma prevenibili, tassi di malattie, lesioni e morte prematura. L’ASM sta aumentando rapidamente. Paradossalmente, un fattore chiave di questa crescita è la mitigazione dei cambiamenti climatici.
La mitigazione del cambiamento climatico spinge questa attività artigianale perché ASM è una delle principali fonti di minerali e metalli come litio, nichel, manganese, platino, cadmio, molibdeno, neodimio e indio che sono necessari per produrre le celle solari, turbine eoliche, batterie ad alta efficienza di stoccaggio, e veicoli elettrici essenziali per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La Banca Mondiale prevede che i sistemi di energia rinnovabile richiederanno un numero di minerali e metalli significativamente maggiore rispetto agli attuali sistemi di approvvigionamento energetico basati sui combustibili fossili e che la domanda globale di minerali e metalli continuerà ad aumentare per molti decenni.
L’Istituto Ramazzini è intervenuto a questo importante incontro con la dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice scientifica, e il dottor Daniele Mandrioli, direttore del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini, entrambi membri del Collegium Ramazzini. I pesticidi, lo studio integrato sul glifosato ed effetti (bias) che i conflitti di interesse finanziari introducono negli studi scientifici, sono stati gli argomenti con i quali hanno contribuito al successo dell’incontro.
Sabato 30 ottobre, il presidente, Fabrizio Sarti, con l’amministratore delegato, Marco Benni, per l’Istituto Ramazzini, il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, e il presidente del Collegium Ramazzini, Philip Landrigan, hanno assegnato il Premio Ramazzini a Linda Birnbaum, ricercatrice emerita già direttrice fino al 2019 del National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS) e del National Toxicology Program (NTP) del governo americano.