Skip to content

Toscana: la sfida per un nuovo modello di welfare

Autore: Assunta Astorino*
Condividi
Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
WhatsApp
Telegram

Il nostro Dipartimento Welfare è stato costituito alla fine del 2017, e credo sia rimasto l’unico nel panorama nazionale di Legacoopsociali che abbia scelto di unificare e rappresentare all’interno di Legacoop Toscana circa 143 cooperative, tra cooperative sociali di tipo A e B, consorzi, cooperative di abitazione, di medici e professionisti della sanità e la Mutua Reciproca, con un fatturato che si attesta oltre i 410 milioni di euro e più di più di 13.000 addetti rappresentati.

Con l’emergenza Covid, la chiusura e la sospensione dei servizi gestiti in ambito educativo, scolastico e socioassistenziale, in conseguenza delle disposizioni nazionali e regionali, ha determinato il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali per la salvaguardia dei soci e dei lavoratori occupati. La delicata situazione delle RSA segna ancora un fronte aperto per le cooperative. I costi sostenuti e che dovranno essere ancora affrontati nei prossimi mesi per la fornitura di DPI gravano pesantemente sui bilanci. Questa situazione emergenziale si inserisce in un contesto già profondamente delicato per la cooperazione sociale, legato al rinnovo del CCNL di riferimento che ha aumentato il peso del costo del lavoro.

Legacoop Toscana si è impegnata a sostenere le cooperative associate con la raccolta e distribuzione di DPI gratuitamente. Il lavoro del Dipartimento ha prodotto interventi legislativi a sostegno dei servizi RSA, Centri Diurni per Disabili e un’importante misura di rimborso delle spese per la sicurezza in favore dei servizi di Assistenza Domiciliare.

Numerose sono le sfide per il prossimo futuro. Sulla riforma del welfare regionale, il Dipartimento ha aperto un confronto con la Regione Toscana sui temi dell’investimento nelle cure territoriali e di prossimità e per implementare un nuovo modello di assistenza primaria. Altro tema è il sostegno alle filiere innovative e allo sviluppo della componente “imprenditoriale” della cooperazione: da un piano di sostegno per investimenti sulle nuove tecnologie e nella robotica per l’assistenza ai progetti per la promozione di sviluppo locale e delle comunità e sul sostegno alla cooperazione sociale di tipo B; da  un piano di sviluppo del social-housing ad uno per il sostegno ai servizi 0-6 anni.

Occorre ideare un nuovo modello di welfare che, mantenendo un carattere pubblico e universalistico, coinvolga nella governance e nella coprogettazione il privato sociale e la cooperazione come soggetto sussidiario, superando progressivamente la logica degli appalti di servizio.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede entro la primavera 2023 la messa in cantiere della Riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. L’opportunità è lavorare su nuovi modelli organizzativi, sul potenziamento di strutture intermedie, sulla costruzione di una filiera integrata di servizi che consentano di intercettare e occuparsi delle aree grigie di fragilità che non sono presidiate dai servizi esistenti.

*responsabile Legacoopsociali Toscana – estratto della relazione al congresso regionale