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Questione di genere: i nostri luoghi non saranno mai comuni

Autore: Nicoletta Fratta*
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Prepotente

/pre-po-tèn-te/

aggettivo e sostantivo maschile e femminile

Che ostenta, spesso con modi altezzosi e minacciosi, spirito egoistico e volontà di sopraffazione; arrogante, dispotico, tracotante.

Non è perdonata ad una donna, che rivesta un ruolo di guida e comando, nessuna intemperanza normalmente concessa ad un uomo nella stessa posizione; come se l’atteggiamento, di per sé deplorevole, sia nel primo caso intollerabile, nel secondo caso giustificabile, proprio dato il ruolo ricoperto.

Nessuno rimprovera, o almeno si spera, una donna adulta per il fatto di esercitare potere, ma spesso i suoi atteggiamenti vengono percepiti ed etichettati come esagerati o fuori luogo.

Stereotipo

/ste-re-ò-ti-po/

aggettivo e sostantivo maschile

in psicologia, qualsiasi opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè non acquisita sulla base di un’esperienza diretta e che prescinde dalla valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali.

Gli stereotipi, che modellano le nostre aspettative sul fatto che una persona di sesso femminile o maschile possa essere più o meno adatta ad un determinato ruolo, possono pregiudicare tutta una serie di risultati, influenzando le possibilità che un uomo o una donna facciano domanda per un determinato lavoro, che ci sia una reale assunzione, che la retribuzione sia equa e che siano solo le valutazioni sulle prestazioni a determinare le eventuali promozioni.

Sono meccanismi mentali spontanei, che si imparano ad applicare all’età di tre anni, quando bambine e bambini iniziano a riprodurre quanto assorbono; chi cresce in ambienti genderizzati imparerà a distinguere i ruoli associandoli ai sessi biologici e così anche le professioni. Una gamma limitata e rigida di modelli che influenzerà non solo le opinioni, ma anche le ambizioni rispetto alle scelte di studio e carriera.

Non c’è bisogno di spiegare perché meccanismi mentali come questi siano dannosi per l’emancipazione di tutte le donne, ma è necessario sottolineare, una volta per tutte, quanto penalizzino anche gli uomini, disincentivandoli a oltrepassare le barriere di genere.

Combattere le debolezze sociali che limitano il perimetro delle azioni, agendo come strozzature alle ambizioni e ai sogni di carriera, è la vera sfida che donne e uomini devono affrontare oggi. A scegliere un ruolo lontano dagli stereotipi, infatti, c’è il rischio che le donne non vengano prese sul serio e gli uomini non vengano rispettati.

A proposito di lotte e sfide, è doveroso ricordare quanto sia ancora più complessa la posizione delle persone transgender e non binarie, escluse da molte aree di lavoro, soprattutto per quello che riguarda le posizioni di lavoro più prestigiose.

Parità

/pa-ri-tà/

sostantivo femminile

Rapporto di uguaglianza o di equivalenza tra due o più termini.

In una società così caratterizzata la figura della donna imprenditrice fatica a diffondersi, ma il mondo della cooperazione rappresenta una eccezione: dove democrazia e mutualità sono i principi fondanti, le donne riescono a trovare uno spazio maggiore, sia all’interno della base operativa che ai vertici delle organizzazioni.

Le cooperative stanno contribuendo alla riduzione del divario di genere, perché consentono di aumentare l’accesso all’occupazione femminile, rafforzano la leadership delle donne e garantiscono la democrazia.

Il principio di parità di genere è scritto nello stesso “codice genetico” della forma societaria cooperativa, che prevede clausole di non discriminazione, di parità retributiva, di controllo democratico e di partecipazione attiva alla vita sociale.

La parità di genere, supportata dallo strumento cooperativo, deve diventare bene comune, deve diventare, cioè, uno strumento condiviso e intergenerazionale che permetta il pieno sviluppo delle intelligenze femminili al servizio di una società più prospera.

Occorre, però, uscire dalla logica che la parità di genere sia contro gli uomini.

La parità di genere giova a tutti, perché consente di dare ampio spazio a chiunque possa mettere in campo le proprie competenze, permettendo di raggiungere, nel miglior modo, obiettivi condivisi da tutti e si realizza realmente quando, nell’ottenere l’accesso alle stesse posizioni di vertice tradizionalmente occupate dagli uomini, le donne riescano a mantenere e a permeare il sistema lavoro con l’atteggiamento empatico, creativo, responsabile e generativo, che le contraddistingue.

La nostra cooperativa ha messo in moto questi processi da quasi dieci anni. Questo ci ha permesso di creare una leadership femminile, che non esclude la presenza di competenze maschili in organi amministrativi, tecnici ed esecutivi.

Una realtà in cui la componente di genere è equilibrata, è meglio attrezzata a rispondere ai bisogni della società nel suo insieme.

 

Superamento

/su-pe-ra-mén-to/

sostantivo maschile

definitivo accantonamento di vecchie idee.

 

Per la Cooperativa Il Margine, inclusione e pari opportunità sono un impegno prioritario e parte integrante del percorso di sostenibilità, perfettamente armonizzate con il proprio impegno etico e con i propri valori. Le persone sono al centro della nostra organizzazione, miriamo a sviluppare una cultura fondata sull’attenzione, sul rispetto, sullo sviluppo, sulla valorizzazione e inclusione delle diversità, grazie a un ambiente di lavoro equo che favorisca la partecipazione, l’ascolto e la collaborazione e che sostenga il rifiuto delle molestie e della violenza, in ogni sua forma, a partire dai luoghi di lavoro. Crediamo inoltre, che lo sviluppo di un modello culturale che promuove la parità di genere, oltre a creare “valore sociale”, costituisca un fattore di sviluppo per la nostra organizzazione.

Inclusione

/in-clu-sió-ne/

sostantivo femminile

Condizione in cui tutti gli individui vivono in uno stato di equità e pari opportunità.

Nel 2023, abbiamo voluto ribadire il nostro impegno rispetto al tema delle pari opportunità, con la campagna sociale “Meglio al Margine che tra parentesi” ideata e realizzata da Margine Comunicazione, per promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica, i nostri cooperatori e le nostre cooperatrici, rispetto ai temi della valorizzazione della diversità, dell’inclusione e dell’equità.

Abbiamo optato per una campagna che non solo avesse la forza di promuovere l’inclusione, ma che la raccontasse a partire dall’esperienza dei nostri cooperatori, delle nostre cooperatrici e anche delle persone fragili che condividono con noi luoghi e modi.

I volti, le mani, le storie di questa campagna sono reali, non suggeriscono genericamente quello che dovrebbe essere, mostrano quello che è nei nostri luoghi.

L’uso della parentesi, all’interno della nostra campagna, ha un significato preciso: arginare i luoghi comuni sulle disparità di genere e portarci fuori da ogni parentesi discriminatoria.

Il linguaggio e l’uso sarcastico delle parole in generale, alimenta e spesso giustifica situazioni di disparità; proprio per questo motivo, abbiamo scelto di utilizzare un linguaggio altrettanto pungente, che richiamasse l’uso improprio di alcuni termini, in contrasto con immagini in grado di testimoniare una realtà diversa: inclusiva, equa, rispettosa.

A dicembre 2023, abbiamo ottenuto la certificazione UNI PdR 125:2022 Sistema di Gestione per la Parità di Genere. Tale certificazione ha riconosciuto la conformità delle misure messe in atto dalla cooperativa, per garantire la parità di genere all’interno dei nostri contesti lavorativi.

Siamo convinti che questo non sia un punto d’arrivo e che contrastare stereotipi e disuguaglianze debba essere un processo continuo e condiviso. Per questo motivo, continueremo ad impegnarci affinché, all’interno dei nostri luoghi di lavoro, tutti possano costruire la propria identità, svincolati da qualsiasi tipo di stereotipo, sentendosi liberi di esprimersi e, allo stesso tempo, rispettando la libera espressione degli altri.

I nostri luoghi non saranno mai comuni.

*cooperativa sociale Il Margine