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Così in provincia di Napoli l’ambulatorio medicina solidale cura (gratis) i più fragili

Autore: Ornella Esposito
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Pubblichiamo gli articoli di studenti e studentesse nell’ambito delle prove al modulo sull’Economia sociale del Master Sociocom  in Comunicazione dell’Università di Roma Tor Vergata: qui l’articolo di Ornella Esposito

 

La salute da tempo è sempre più un lusso. Lo sanno bene gli oltre 4 milioni di italiani (fonte Istat) che nel 2022, da nord a sud, hanno rinunciano alle cure mediche per motivi economici e per le interminabili liste d’attesa con il risultato di vedere aumentata sensibilmente – per chi può permetterselo – la spesa sanitaria a carico dei cittadini (un
euro su quattro).

Questi e tanti altri sono i motivi per cui il dottor Pasquale Longhi, neurochirurgo in pensione, nel febbraio 2015 ha fondato a Casoria l’Ambulatorio Medicina Solidale “San Ludovico” oggi, con il nuovo codice del terzo settore, Associazione di Promozione Sociale.

«Il diritto alla salute – dice il medico con occhi e cuore appassionati – è sacrosanto», così, invece di appendere il camice bianco al chiodo, insieme ad un gruppo di medici e operatori volontari, ha ben pensato di farne buon uso offrendo gratuitamente alle persone indigenti, quintuplicatesi con la pandemia, consulenze mediche specialistiche in varie branche. La professionalità è la stessa di quando era in ospedale, l’umanità moltiplicata.

L’ambulatorio, ubicato all’interno dei locali messi a disposizione dalle suore Elisabettine Bigie in via G. Rocco, 21, vede l’alternarsi di circa 15 specialisti volontari, con alle spalle esperienze lavorative di lungo corso, a cui si aggiungono una dozzina di operatori volontari, che donano il proprio tempo libero ai più fragili. La sede è aperta la
mattina e il pomeriggio, tutti i giorni, e le prenotazioni sono possibili in loco o telefonicamente.

Ad oggi – racconta il neurochirurgo – sono state effettuate quasi ottomila viste ad un’utenza piuttosto eterogenea per età e patologia, oltre che per reddito’. L’Ambulatorio non si limita alle visite: è anche punto di raccolta e distribuzione di presidi medici come sedie a rotelle, stampelle, letti antidecubito, e distribuisce generi alimentari alle famiglie in difficoltà economica. Nel periodo pandemico il suo contributo in prima linea agli indigenti
è stato fondamentale, come anche riconosciuto dallo stesso Comune di Casoria.

Ma il vero valore aggiunto dell’Ambulatorio è l’accoglienza: “è un gruppo di volontari dedicato proprio a questo compito, «perché – tiene a specificare il dottor Longhi – qui la cura della salute va di pari passo con quella dell’anima”. E non è tutto: i volontari sono impegnati anche in un progetto di assistenza domiciliare ai malati in fase terminale e alle loro famiglie piegate dal carico della cura. Da dove arrivano i soldi? Dall’autotassazione,
dalle donazioni e dal 5 per 1000, grazie al quale, di recente, sono state acquistate quindici sedie a rotelle per darle in prestito a chi ne ha bisogno.

A quanti restano stupefatti e li portano ad esempio della solidarietà pura e disinteressata, Pasquale Longhi e tutti gli altri volontari rispondono: «Non facciamo nulla di speciale. Non ci sentiamo degli eroi, né ci piace metterci in mostra, siamo solo uomini e donne di buona volontà». Uomini e donne di buona volontà che, di questi tempi, assumono le sembianze di veri e propri supereroi.