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Belluno, ecco l’infermiera di comunità: intercettate 70 persone

Autore: Redazione
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Prosegue a Sedico, in provincia di Belluno, con il sostegno di Fondazione Cariverona il progetto con l’infermiera di famiglia, che da mesi sta lavorando a stretto contatto con i medici di base e con l’assistente sociale, e si sta già occupando a domicilio di una 70ina di persone fragili.

Sperimentale e a durata triennale, punta ad un nuovo welfare generativo di comunità ed ha organizzato diversi momenti di incontro con la popolazione in particolare al Circolo del Mas e al Circolo amici di Bribano e Longano. Nell’ottica del mettersi a disposizione della comunità, da evidenziare la collaborazione con l’iniziativa “Verso l’Argento”, organizzata da Ulss 1 Dolomiti con il Servizio di Promozione alla Salute del Dipartimento di Prevenzione, sono infatti tre gli incontri che faranno tappa nei Circoli anziani del territorio: “Prevenire è meglio che curare” al Circolo Sedico il 24 aprile alle 17; “Anche i piccoli passi fanno la differenza al Circolo di Roe il 22 maggio alle 17; “L’importanza della sfera sessuale per una vita completa” al Circolo Mas-Peron il 19 giugno alle 17.

Il progetto dell’infermiera di famiglia e dell’operatrice di comunità vede unito un partenariato guidato da Sedico Servizi e composto da Comune di Sedico, Ulss 1 Dolomiti e Cooperativa sociale Itaca. Pubblico e privato sociale insieme per dare una risposta ai bisogni delle persone fragili del territorio.

Presentato pubblicamente ad ottobre scorso, ad oggi il progetto  ha in carico all’incirca 70 utenti, dai 54 ai 94 anni, uomini e donne. L’iter di presa in carico è semplice ed avviene grazie alle indicazioni da parte del medico di medicina generale, dell’assistente sociale o dell’assistenza domiciliare del Distretto di Feltre.

 

A CHI SI RIVOLGE L’INFERMIERA DI FAMIGLIA

Le persone che vengono intercettate hanno tutte evidenziato una qualche fragilità, alcune sono sole, altre appartengono a fasce di marginalità sociale e sono carenti di risorse familiari, ad esempio hanno i parenti lontani, altre non dispongono di una rete sociale di prossimità che le possa sostenere, altre ancora sono persone con disabilità fisica e/o psichica, in altri casi si può trattare di nuclei che hanno al loro interno familiari parzialmente o totalmente non autosufficiente e/o con patologie croniche invalidanti.

COME SI ATTIVA L’INFERMIERA DI FAMIGLIA

L’infermiera di famiglia interviene qui, dopo aver ricevuto la “segnalazione” viene effettuato un primo colloquio telefonico in cui spiega il servizio e da chi è stata fatta la segnalazione, successivamente prende appuntamento per una prima visita domiciliare, in cui si valutano assieme i bisogni della persona, quelli attivi e l’eventuale attivazione di altri servizi. La seconda visita a domicilio viene effettuata dopo quattro settimane e quelle successive ogni otto settimane.

 

DI COSA SI OCCUPA L’INFERMIERA DI FAMIGLIA

L’attività principale svolta sinora, riguarda l’educazione sanitaria per aspetti inerenti l’alimentazione, l’integrità cutanea, l’eliminazione urinaria e intestinale, il rischio infettivo e le procedure di prevenzione, la gestione e rilevazione del dolore. Vengono poi effettuate altre procedure come la misurazione dei parametri vitali (pressione arteriosa, cuore), prelievi venosi occasionali, iniezioni intramuscolari occasionali, medicazioni semplici e colloqui con l’utente e/o i familiari.

Vengono poi effettuate delle visite domiciliari congiunte con il medico di medicina generale, un’infermiera dell’Adi e/o l’assistente sociale, nel caso in cui la situazione richieda una valutazione multidisciplinare.

LA RETE DI PROFESSIONISTI

Tra le attività è compresa una riunione settimanale con l’assistente sociale e le operatrici socio sanitarie del territorio, in quanto tutti gli utenti in carico al SAD – servizio di assistenza domiciliare sono anche in carico all’IFoC – Infermiera di famiglia o di comunità, un colloquio settimanale con l’infermiera dell’Adi del Distretto di Feltre che è assegnata al territorio del comune di Sedico e colloqui che possono variare di frequenza in base alle esigenze con i rispettivi medici di medicina generale.

Parte del progetto prevede anche degli incontri pubblici nei Circoli anziani del territorio, i quattro Circoli che si trovano a Mas, Roe, Bribano e Sedico. Alcuni incontri si sono svolti nei mesi scorsi, con l’obiettivo di presentare il progetto e la nuova figura professionale presente sul territorio, nonché il ruolo, le procedure e le attività svolte dall’infermiera di famiglia e dall’operatrice di comunità.

Come accennato, è prevista una serie di incontri in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 1 per il progetto “Verso l’argento”, sei gli appuntamenti, tre nei mesi primaverili e tre nei mesi autunnali. Saranno incontri educativi e di prevenzione con tematiche che riguardano l’anziano, verranno effettuati da esperti in videoconferenza con la presenza dell’infermiera di famiglia e dell’operatrice di comunità, al fine di poter intavolare una discussione, rispondere ad eventuali dubbi e domande e favorire la partecipazione.