Skip to content

Innovare e co-progettare per una nostra proposta politica su Sud e Aree interne

Autore: Eleonora Vanni
Condividi
Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
WhatsApp
Telegram

L’articolo di Eleonora Vanni nel numero “Interno Sud” del nostro magazine dedicato a Mezzogiorno e Aree Interne: clicca su “magazine”, scarica e leggi gratuitamente il nostro periodico digitale con interviste, approfondimenti e focus territoriali

 

Nel nostro paese i profondi divari economici e sociali che in questi ultimi anni si sono acuiti disegnano una mappa di disuguaglianze territoriali ben più ampia delle storiche contraddizioni fra Nord e Sud a cui si aggiungono le aree interne lontane da un’offerta soddisfacente di servizi primari quali salute, istruzione, mobilità nonché dimenticate dallo sviluppo delle tecnologie della comunicazione e dalle attività economiche ritenute troppo spesso a scarso interesse di mercato.

La Missione 5, Componente 3 del PNRR mira ad affrontare le disparità sia economiche che sociali individuando due aree di intervento: le aree interne, periferiche e montane e il Mezzogiorno prevedendo in questi investimenti anche di contrasto della povertà educativa, per la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, per le infrastrutture e il rafforzamento delle Zone Economiche Speciali. L’obiettivo di superamento dei divari territoriali viene declinato nel PNRR attraverso l’impegno a destinare ai territori del Mezzogiorno almeno il 40%  (delle risorse allocabili territorialmente, ma risulta del tutto evidente che tali interventi non possono prescindere da una strategia ampia e da politiche di sistema che ineriscono ai sistemi di trasporto locale e delle infrastrutture materiali e immateriali, alla qualificazione edilizia e urbanistica, all’assetto dei servizi sociali, sanitari e reali alle imprese, alle iniziative per la formazione e per la promozione e sviluppo delle competenze offerte dall’area territoriale stessa, che colleghino il Sud e le aree interne al più complessivo sviluppo del paese.

Anche all’interno di Legacoopsociali abbiamo ritenuto fondamentale creare l’occasione per un confronto ampio che mettesse in luce i punti di debolezza, ma anche le molte esperienze innovative e qualificate già presenti e operanti su questi territori che corrono il rischio di rimanere pure testimonianze se non rientrano in un quadro di sistema e non possono usufruire di occasioni di replicabilità seppure adattate a contesti specifici differenti. Con questo abbiamo altresì voluto cogliere opportunità derivanti dall’interscambio di esperienze frutto dell’attivazione delle comunità di riferimento.

Il Rapporto congiunturale dell’area studi Legacoop di aprile 2022 conferma una tendenza preoccupante circa la differenza rilevante sulla tenuta occupazionale, livello della domanda e posizionamento nel mercato fra le cooperative del Nord, quelle con sede al Sud e le micro e piccole imprese. Quindi Sud e Aree interne (dove peraltro risiede il maggior numero di micro e piccole imprese) devono trovare nella nostra organizzazione un’analisi approfondita e una proposta politica ma anche una promozione imprenditoriale che vada oltre gli aiuti per farsi sistema operativo di promozione.

Esplorare e valorizzare le potenzialità per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e per evitare che i territori non siano solo destinatari di risorse, a volte nemmeno appropriate ai bisogni reali, ma siano gli attori principali degli interventi. Per fare questo riteniamo che servano politiche e strumenti maggiormente aperti alle interazioni fra differenti soggetti, sia pubblici che privati e in questo l’opportunità di co-programmare e co-progettare con la cooperazione sociale può trovare un’espressione di particolare rilievo e appropriatezza.