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Il senso di cooperare al Sud: le parole d’ordine in un tweet

Autore: Felicia Gemelli
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[articolo del numero “Interno Sud” del nostro magazine: scarica e leggi tutto il numero con le interviste e gli approfondimenti]

“Fare i conti con amministrazioni colluse o inadeguate e promuovere reti, sviluppo locale, contrastare le disuguaglianze e lavorare per un welfare di comunità.” – Lella, Cooperativa E.V.A.

“Prendersi cura dell’ambiente, naturale e sociale in cui viviamo, lavorare, senza sosta, per un’Italia multiculturale, sostenibile, inclusiva.” – Giulio, Cooperativa LESS

“Perché crediamo nelle potenzialità del nostro territorio che solo grazie al lavoro sinergico di tutte le realtà esistenti può essere valorizzato” – Gabriella, Cooperativa Capp

“Essere cooperatrice sociale al sud è partecipazione attiva alla vita democratica del Paese affermando attraverso il lavoro l’idea di una società generativa più giusta e inclusiva” – Martina, Cooperativa Controvento

“Lontano dalle capitali politiche ed economiche la cooperazione sociale è per me un senso di appartenenza” – PierGavino, Cooperativa Passaparola

Perché fare cooperazione sociale al sud? Non appena si entra nel profondo delle tante motivazioni espresse si compone un dedalo di istanze, criticità e opportunità che non appartiene solo al sud, ma travalica i suoi confini.

Lavorare per la costruzione di un welfare omogeno, equo e di qualità; gestire la complessità delle relazioni con le Istituzioni; promuovere la valorizzazione e l’aggregazione delle risorse presenti nei territori; occuparsi dello sviluppo delle comunità; dare dignità al lavoro. L’orizzonte che viene tracciato è condiviso. Molti cooperatori e cooperatrici sociali si riconoscerebbero nelle ragioni di chi fa cooperazione al sud.

Certamente esistono delle peculiarità e dei dati contestuali da considerare, alcuni di essi costituiscono un vero e proprio svantaggio. Anche se gli obiettivi sono comuni, al sud il sentiero da percorrere è più lungo, tortuoso, accidentato. Più che in altri luoghi è difficile trovare punti di ristoro che favoriscano il cammino poiché spesso l’unico punto di riferimento, sostegno e alleanza è rappresentato dalla cooperativa sociale stessa.

Ma è opportuno considerare queste specificità negative sempre come punto di partenza?

Più che cercare un senso di cooperare AL sud, tento di ribaltare la prospettiva e chiedo: quale può essere il senso e il valore di cooperare CON il sud?