Una cooperativa sociale al Sud rischia di chiudere per aver accumulato 4 anni di arretrati con la Pubblica Amministrazione. Legacoopsociali è al fianco della cooperativa sociale Futura e dei suoi operatori della comunità alloggio di Maropati (Reggio Calabria): si sono sommate in questi 10 anni ben 48 mensilità arretrate di stipendi verso i lavoratori e che adesso possono determinare la chiusura della struttura. La situazione, infatti, non è più sostenibile per i 13 lavoratori che in questi anni hanno continuato a offrire assistenza alle 16 persone con disabilità mentale e ai loro familiari.
In questi anni la cooperativa, oltre ad aver attivato la procedura di recupero del credito attraverso azione giudiziaria nei confronti della Regione Calabria e dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, ha messo in atto innumerevoli tentativi per addivenire ad un accordo che mettesse fine a questa drammatica situazione.
La cooperativa ha anche aderito all’avviso di circolarizzazione delle Aziende Sanitarie regionali per come proposto dalla stessa Struttura commissariale regionale. In seguito a tale azione, l’ASP di Reggio Calabria ha convocato la cooperativa proponendo un accordo transattivo per la chiusura della partita ma, nonostante la disponibilità della cooperativa ad accettare “qualsiasi” soluzione proposta dalla stessa ASP, ivi compresa la rinuncia della metà degli interessi legali maturati, nessun provvedimento risolutorio è stato adottato finora dall’Ente pubblico che si era impegnato ad addivenire all’annosa soluzione entro il mese di dicembre 2024.
“Oltre a sostenere la vertenza della cooperativa Futura – afferma Massimo Ascari, presidente nazionale Legacoopsociali – crediamo sia arrivato il momento in cui la Pubblica Amministrazione in tutte le sue articolazioni debba sedersi con la cooperazione sociale e rispettare il lavoro fondamentale che svolgiamo nel welfare e nei servizi socio-sanitari in Calabria come in tutte le regioni. Il nostro lavoro qualificato va rispettato”.
“La situazione delle cooperative sociali che gestiscono servizi e strutture in convenzione con le pubbliche amministrazioni – aggiunge Giancarlo Rafele, responsabile regionale Legacoopsociali – non è più sostenibile. Ai ritardi atavici dei pagamenti si aggiunge il mancato adeguamento delle rette a seguito del rinnovo contrattuale. Della situazione sono già stati allertati i Prefetti calabresi e nelle prossime settimane verrà preannunciato lo stato di agitazione dei lavoratori”.