Skip to content

Il futuro dal quotidiano: “stare al mondo nel migliore dei modi”

Autore: Francesca Filippetti*
Condividi
Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
WhatsApp
Telegram

Stare al mondo nel migliore dei modi”, così descrive la cultura cooperativa Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis. Racchiudendo l’essenza delle cooperative, in un modello che va oltre la forma organizzativa economica. Le cooperative rappresentano un patrimonio valoriale che profondamente rappresentato l’identità italiana, afferma Valerii.

Stiamo attraversando un momento di trasformazione, “un cambiamento d’epoca” spiega, dove la globalizzazione ridisegna continuamente gli equilibri mondiali, portando a un nuovo ordine mondiale, che fa un po’ paura. L’analisi esposta durante il suo intervento delinea un panorama complesso: l’Europa e l’Italia in particolare, si trovano di fronte a una sfida, quasi un “tramonto” lo definisce, caratterizzata da profondi cambiamenti demografici e istituzionali. Anche il professore Alessandro Hinna sollecita una riflessione importante: è necessario rimettere in discussione le origini del modello economico tradizionale.

L’obiettivo è coniugare le grandi transizioni – economiche, ecologiche e tecnologiche – con i principi di giustizia sociale. In questo scenario, la cooperazione non è solo un modello teorico, ma una pratica concreta, che dimostra ogni giorno che questo legame è possibile. Le cooperative dimostrano quotidianamente la possibilità di creare valore economico senza perdere di vista il valore umano. Sono organismi che traducono principi di mutualità, solidarietà e inclusione in azioni concrete. Non si limitano a produrre ricchezza, ma generano coesione sociale, opportunità per le comunità, e risposte innovative alle nuove necessità territoriali.

Le cooperative si delineano capaci di immaginare e costruire nuove visioni di sviluppo. Un modello che parte dal basso, dai legami, dalla collaborazione, per rispondere alle sfide globali con strumenti locali e relazionali. “Futuro dal quotidiano” diventa un impegno concreto, che rigenera tessuti sociali, economici e culturali frammentati. Come ha affermato Valerii, “abbiamo perso l’idea di futuro dentro un orizzonte di senso”, ma le cooperative ci ricordano che il futuro non è un destino già scritto, ma qualcosa da costruire insieme, unendo forze e le capacità. Per far valere il principio di universalità, l’unica strada è l’azione, principio che appartiene alle cooperative da sempre.

*studentessa del Master in comunicazione sociale dell’Università di Roma Tor Vergata