Nella prima giornata della Sesta Assemblea Congressuale Nazionale di Legacoop Sociali, durante la tavola rotonda, il tema affrontato è stato la costruzione del futuro e sono intervenuti cooperatori sociali, la portavoce del Forum Terzo Settore Vanessa Pallucchi, Luciano Gallo di Anci Emilia Romagna, Alessandro Rosina dell’Università Cattolica di Milano e il capo dipartimento del Ministero del Lavoro Vincenzo Caridi. L’incontro è stato condotto dalla giornalista di Rainews24 Sabrina Carreras.
Futuro inteso come atto dinamico dove ciò che contano sono le alleanze inventive, dal momento che da soli non si può arrivare da nessuna parte: è importante costruire insieme un’economia sociale. Pertanto, è opportuno guardare ai cambiamenti e dove questi conducano, sollevando lo sguardo dal presente e proiettarsi verso nuove prospettive.
In particolare secondo Vincenzo Caridi, capo dipartimento Ministero del Lavoro, è fondamentale investire sia sulla crescita delle cooperative sociali ed andare verso dei piani di coesione ed inclusione, altra parola ricorrente durante il dibattito, sia sulla formazione delle persone al fine di acquisire le competenze necessarie per affrontare tali temi.
Il bisogno di partecipazione e il saper cooperare insieme, secondo Martina Montis, della cooperativa Controvento in Sardegna, aiuta a riconoscere i nostri diritti, sostenendo che c’è il bisogno di crearne di nuovi e il modello economico deve accogliere le istanze innovative e sociali per poter raggiungere i nuovi obiettivi.
Perciò, questo bisogno di percorso partecipativo serve per far fronte ai molteplici bisogni che ogni giorno le cooperative devono affrontare, facendo leva sulle azioni che sono le protagoniste del cambiamento. È essenziale far sentire le persone partecipi di un progetto, puntando sempre sul valore dell’inclusione e cercare di avere come obiettivo la qualità, come ha dichiarato Michele Babini della cooperativa Zero cerchio.
In chiusura del confronto, è stata posta una domanda a Andrea Morniroli, rappresentante della cooperativa Dedalus: “Che cooperazione serve per il futuro?”. Una cooperazione che sappia accompagnare i processi all’interno di un movimento, che metta in moto un processo che sappia garantire, promuovere e tutelare i diritti, in cui ognuno è attore di cambiamento. In quanto è importante andare oltre i confini e riuscire ad intrecciare il sociale con gli altri settori.
Le cooperative sociali sono un bene comune e di ciò è opportuno prenderne atto, affinché si possa costruire un futuro solido basato sull’interconnessione e sull’investimento delle risorse umane per rendere adeguati i servizi ai bisogni di tutti.
*studentessa Master in comunicazione sociale dell’Università di Roma Tor Vergata