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Calo dei prezzi per le “commodity” e inflazione: i dati Legacoop-Prometeia

Autore: Emma Molinari
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AreaStudi Legacoop in collaborazione con Prometeia ha pubblicato il report ‘In calo i prezzi internazionali delle commodity, ma non in misura sufficiente per una rapida riduzione dell’inflazione in Europa’, realizzato all’interno del progetto di ricerca Monitor Fase 4.

La ricerca si concentra sull’evidenziare i motivi che hanno portato al calo dei prezzi internazionali in dollari delle materie prime, in particolare quelle industriali. L’allentamento delle restrizioni ha aiutato la logistica mondiale e il ripristino delle catene del valore. Inoltre la debolezza della domanda cinese e il rallentamento dell’attività economica hanno raffreddato la domanda mondiale di metalli e delle materie prime industriali.

La situazione fra Stati Uniti ed Europa è diversa, poiché il rafforzamento del dollaro sull’euro attenua la flessione dei prezzi delle commodity in valuta nazionale in Europa, dove il picco dell’inflazione non è ancora stato raggiunto. In particolare la situazione del conflitto Russia/Ucraina impatta molto le importazioni europee delle materie prime, ad esempio il grano è salito a 180 euro allo staio a ottobre 2022 dai circa 100 euro del 2018. In Europa gli effetti disinflazionistici esercitati dalla riduzione dei prezzi internazionali delle materie prime sono in parte compensati dall’aumento del prezzo del gas e dalla dipendenza dai mercati di origine di alcuni prodotti agricoli (Russia e Ucraina). Nel nostro continente negli ultimi due anni i prezzi al consumo sono cresciuti dell’11% e i prezzi alla produzione del 44%.

Il presidente di Legacoop Mauro Lusetti dichiara “Fin dall’inizio dell’anno abbiamo temuto ciò che oggi è purtroppo una certezza. L’impennata dell’inflazione è un fenomeno temporaneo ma di durata abbastanza lunga da impattare i bilanci delle famiglie italiane”. Lusetti continua “Ancora oggi, siamo certi che le statistiche ufficiali sottostimino decisamente l’entità di questi aumenti. Proprio misurando le dimensioni di tale urto sui cittadini, abbiamo più volte richiesto misure straordinarie, ‘di emergenza’, a sostegno del potere d’acquisto del due terzi di italiani che si considerano in una situazione ‘problematica’”. La situazione di ripresa americana dà fiducia all’Europa, ma con la consapevolezza che sarà un rientro graduale a una situazione di normalità, sulla quale sarà necessario concentrare misure di sostegno pubblico al potere d’acquisto degli italiani.

Il report ribadisce l’importanza di provare a sostituire il gas russo con altre fonti, nonostante significhi mantenere un valore dei prezzi elevato. L’indice Prometeia-APPIA in euro dei prezzi delle commodity è previsto rientrare dai picchi del 2022, ma a ritmi molto moderati, ostacolando il rientro delle tensioni inflazionistiche. L’indice è previsto in calo del 3,5% nel 2023, mentre nel 2024 dovrebbe segnare una riduzione più marcata del 10,6%.