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Perugia: 120 educatori dell’assistenza scolastica scrivono al sindaco Romizzi

Autore: Redazione
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Oggi 60 dei 120 educatori del servizio di Assistenza Scolastica a ragazzi disabili che operano in tutte le scuole del Comune di Perugia non torneranno al lavoro, dopo che il servizio è stata dato in gestione ad una cooperativa sociale di Pavia, questa è la lettera che oggi hanno inviato al Sindaco Andrea Romizzi in cui spiegano le ragioni della loro scelta.

Gentile sindaco,

siamo gli Educatori e le Coordinatrici che hanno gestito fino a Natale il servizio di Assistenza scolastica rivolto agli alunni con disabilità della nostra città.

Non lo faremo purtroppo alla ripresa della scuola lunedì.

Come sa bene, con una gara d’appalto condotta a metà anno scolastico il servizio ora è stato aggiudicato a un’azienda lombarda.

L’équipe delle Coordinatrici e degli Educatori da loro proposta è stata valutata migliore della nostra.

Ne siamo profondamente dispiaciuti, ma ad oggi questa è la realtà.

Non vogliamo allora che si dica, tanto meno da parte dell’Amministrazione comunale, che se il servizio non dovesse essere all’altezza delle promesse altrui e se cesseranno molte continuità relazionali tra noi, i nostri ragazzi e le nostre scuole, sia colpa nostra.

E’ una cosa che ci indigna, la beffa che si aggiunge al danno.

Come abbiamo già scritto all’inizio di dicembre, siamo persone adulte e libere, non siamo burattini. Nessuno può tirarci per la giacca e tanto meno considerarci alla stregua di sacchi spostabili da un magazzino a un altro, come se le cooperative fossero scatole vuote tutte uguali.

La ‘clausola sociale’ è un nostro diritto soggettivo, non certo un obbligo a passare con un’azienda lombarda a noi sconosciuta

A noi costa molto (i nostri ragazzi, le famiglie e le scuole lo sanno benissimo) rinunciare a un servizio che svolgiamo da anni. Ma siamo cooperatori sociali perugini e sarebbe ancora più penoso diventare dipendenti di un soggetto ignoto e lontano, lasciando la cooperativa che ci appartiene e con cui ci diamo lavoro per cercare di essere utili in tanti settori della vita sociale cittadina.

 

Pensiamo che questa nostra scelta personalissima meriti rispetto, persino stima e apprezzamento.

Le critiche più o meno velate che ci vengono mosse contengono, secondo noi, anche un cortocircuito logico incomprensibile.

Se la continuità assistenziale ed educativa era veramente una necessità primaria in questo servizio, è sensato che siano state premiate l’offerta e l’équipe di lavoro di un soggetto estraneo alla nostra città?

Ognuno si assuma le proprie responsabilità.

La Sua Amministrazione, legittimamente, ha scelto la gara d’appalto e questa ha condotto a un cambiamento. Come si può ora pretendere che tutto resti com’era? E’ ovvio che, se si cambia, le cose saranno diverse.

Altrimenti il nuovo gestore a cosa serve e cosa apporta? E quale sarebbe la novità che è stata preferita?

RingraziandoLa per l’attenzione, siamo ben disponibili a parlarne di persona.

Perugia, 8 gennaio 2022

Gli operatori socio educativi.