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Le cure domiciliari in Sicilia tra vincoli e opportunità

Autore: Redazione
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Legacoop Sicilia e Legacoopsociali Sicilia, lo scorso 5 ottobre, con un comunicato stampa, avevano già espresso apprezzamento e condivisione nei confronti dei decreti siciliani sulle Cure Domiciliari che consentono di abbandonare “finalmente il sistema ‘imperfetto’ della gara al massimo ribasso e assicurano soprattutto l’adempimento di due principi fondamentali: migliore qualità del servizio e libera scelta del cittadino”.

Ribadiscono quanto già precedentemente espresso e cioè che, anche se il Lazio è stata la prima regione ad adottare un provvedimento sull’accreditamento dell’ADI, “la Sicilia è stata la prima regione ad avere emanato un provvedimento completo in tutte le sue parti, ricalcando le linee guida nazionali approvate dalla conferenza Stato-Regioni”.

“Siamo sempre più convinti che i cittadini debbano esercitare il diritto della libera scelta e nel contempo beneficiare di Servizi erogati da strutture che possiedono competenza ed expertise, nonché i requisiti appropriati per espletarli con efficacia ed efficienza. Partendo da questo assunto è altrettanto evidente quindi, che bisogna garantire la libera concorrenza e consentire a tutti la possibilità di dare il proprio contributo a questo sistema così complesso e articolato”, scrivono in una nota Filippo Parrino e Giuseppe Fiolo.

“Questi sono i punti fondamentali a garanzia della tutela della salute come diritto irrinunciabile – proseguono Parrino e Fiolo – e, alla luce dei nuovi orientamenti dettati anche dal PNRR, della promozione del “domicilio come luogo di cura privilegiato. Da quanto rappresentato, riaffermiamo con forza che le cure domiciliari vanno affidate a mani sicure e strutture appropriate”.

Legacoop Sicilia e Legacoopsociali Sicilia riconoscono altresì che questi decreti prevedano un modello di “apertura” non contemplato a livello nazionale, modello che dà la possibilità di creare ATI e far crescerei cosiddetti “piccoli”. “Rappresentando centinaia di cooperative sociali che erogano servizi alla persona, ma al momento prive dei requisiti previsti per espletare l’ADI, il nostro impegno sarà in questa fase, quello di supportare le associate interessate affinché implementino le loro organizzazioni adeguandosi ai nuovi requisisti e favorire la solidarietà collaborativa tra realtà che possono mettere a disposizione know-how ed expertise per far crescere le cooperative, esperienza già da noi consolidata”.

“Noi crediamo che in questo momento di ripresa e di ripartenza del Paese ognuno debba dare il proprio contributo e noi vogliamo dare il nostro facendo in modo che il sistema cooperativo cresca a tutto vantaggio della persona sia essa cittadino che esprime un bisogno o operatore che si impegna a soddisfarlo”, concludono Parrino e Fiolo.