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In Calabria la cooperazione sociale fuori dal recinto e protagonista del welfare

Autore: Redazione
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La Quinta assemblea congressuale di Legacoop sociali si è tenuta in un momento particolare della storia della cooperazione sociale e del nostro Paese: quest’anno ricorre, infatti, il trentennale della 381/91, legge fondativa della cooperazione sociale. Per quanto riguarda il momento storico complessivo si apre una fase di ripresa e ricostruzione a seguito della crisi pandemica iniziata nel 2020 e degli effetti sociali ed economici che essa comporta.

Ad aprire i lavori dell’assemblea – in cui erano chiamati a partecipare i rappresentanti delle 122 cooperative del settore – è stato il presidente di Legacoop Calabria, Lorenzo Sibio, che ha focalizzato l’attenzione “sul coinvolgimento del mondo della cooperazione sociale in un’ottica di co-programmazione al fine di meglio sfruttare le risorse del Pnrr”.

Luciano Squillaci, portavoce del Terzo Settore della Calabria, ha ribadito “la necessità di un cambio di approccio al welfare partecipativo che consenta quel passaggio epocale che in Calabria sembra difficilissimo da attuare”.

Un intervento accorato e di denuncia quello di Giancarlo Rafele, presidente della cooperativa sociale Kyosei e del Consorzio Macramè, che ha richiamato “l’attenzione sulle disattenzioni di certe pubbliche amministrazioni che disattendono i diritti esigibili delle persone più fragili e della cooperazione sociale”.

“Cooperazione sociale che vuole uscire dal recinto di mero gestore di servizi sociali in cui è stata relegata per poter svolgere il proprio ruolo di attore protagonista della vita politica del sistema welfare. Una cooperazione sociale che rifiuta il rapporto sinallagmatico con la pubblica amministrazione”: Rafele ha denunciato i gravi ritardi nei pagamenti che “indeboliscono le cooperative sociali rendendole sempre meno attraenti nei confronti delle nuove generazioni”.

Molto apprezzato l’intervento di chiusura dei lavori di Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali che ha ringraziato le cooperative sociali calabresi che, al pari di quelle sparse su tutto il territorio nazionale, “hanno svolto un lavoro silenzioso ma indispensabile durante la pandemia, dando risposte alle persone più vulnerabili della società”.

“Ci presentiamo al prossimo Congresso nazionale – ha detto Vanni – con l’idea di guardare al futuro in maniera consapevole di quello che siamo, della forza che abbiamo dimostrato anche durante la pandemia e con l’obiettivo di proporci come quel soggetto in grado di mettere insieme la produzione di ricchezza economica ma avendo al centro le persone. In questo contesto, la cooperazione sociale della Calabria rappresenta un elemento importante e significativo”.

Al termine dei lavori congressuali, l’assise ha individuato i delegati al Congresso nazionale ed ha eletto Giancarlo Rafele quale Responsabile regionale di Legacoopsociali per il prossimo quadriennio.