Nella prima bozza di legge di bilancio 2026 è stato innalzato da 525 a 610 milioni di euro il tetto che limita quanto può essere destinato dai contribuenti agli enti del Terzo settore attraverso il 5 per mille. Si tratta di un importante primo risultato, frutto anche dell’impegno della mobilitazione “5 per mille, ma per davvero”, promossa dal magazine Vita con 67 tra le principali organizzazioni del Terzo settore affinché Governo e Parlamento abbattano questo limite in via definitiva, obiettivo per cui la campagna continuerà a impegnarsi.
La campagna è stata presentata oggi in Senato presso la Sala dell’Istituto Santa Maria in Aquiro in Palazzo Madama a Roma e ha riunito rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni non profit. Lo scorso anno 18 milioni di cittadini hanno firmato per il 5 per mille, per un totale di 603,9 milioni di euro destinati al Terzo settore. Il tetto fissato a 525 milioni ha impedito che l’intera somma arrivasse a destinazione. Nei fatti, a causa del tetto previsto dalla legge, l’importo destinato agli enti beneficiari è stato tagliato di 79 milioni di euro e il teorico 5 per mille è diventato un 4,3 per mille.
Si tratta di risorse che non possono essere compensate in altro modo e che hanno un impatto concreto sulla realizzazione di progetti di ricerca, assistenza e inclusione sociale. Il Terzo settore italiano rappresenta una componente fondamentale della crescita e della coesione sociale, con un valore economico di 92,8 miliardi di euro, oltre 360.000 enti attivi, più di 890.000 lavoratori dipendenti e 4,6 milioni di volontari.
Per Stefano Arduini, direttore di Vita e portavoce della campagna “5 per mille, ma per davvero” l’innalzamento del tetto al 5 per mille nella bozza della legge di bilancio “è un importante risultato, ottenuto anche grazie alla mobilitazione di Vita con 67 tra le principali organizzazioni del Terzo settore. Si tratta del primo significativo aumento di questo limite dal 2013. Più fondi significano più servizi, più operatori e più progetti. L’innalzamento del tetto del 5 per mille non è, però, l’obiettivo finale: continueremo a impegnarci affinché il limite sia eliminato in via definitiva, come nella logica della sussidiarietà fiscale”.
Giuseppe Ambrosio, presidente di Vita e portavoce della campagna “5 per mille, ma per davvero” aggiunge: “ringraziamo le istituzioni per la sensibilità dimostrata verso questa importante istanza che viene dalla società tutta: nel corso dei numerosi incontri che abbiamo avuto con referenti istituzionali e parlamentari per sensibilizzarli sul tema abbiamo sempre riscontrato grande attenzione tanto da parte della maggioranza quanto dell’opposizione. Il nostro impegno e il dialogo con loro non si ferma: monitoreremo che quanto previsto in bozza divenga legge dello Stato e, in prospettiva, continueremo a ensibilizzare le istituzioni affinché il tetto sia eliminato in via definitiva”.
L’evento, su iniziativa del senatore Raoul Russo e moderato da Stefano Arduini, direttore di VITA, ha visto la partecipazione di Giuseppe Ambrosio, presidente VITA, Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle politiche sociali, Lucia Albano, sottosegretario di Stato all’economia, Francesco Zaffini, presidente Commissione affari sociali, Daria Perrotta, ragioniere generale dello Stato, Vanessa Pallucchi, presidente Forum Nazionale Terzo Settore, Chiara Tommasini, presidente CSVnet, Gabriele Sepio, segretario generale Fondazione Terzjus.